“Sono ancora troppo poche le imprese italiane che innovano e si internazionalizzano”. Un commento netto, scritto di proprio pugno dal Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 30 ottobre, con il quale commenta le sfide per il mercato manifatturiero italiano.
Di fronte alle sfide della globalizzazione, secondo il Ministro, “il sistema produttivo italiano è diviso tra un 20% di imprese competitive, un 20% di imprese in crisi e un universo di mezzo che sopravvive ma non ha ancora fatto il salto”.
Per questo innovazione e internazionalizzazione sono le due leve sulle quali investire per “costruire un benessere duraturo” e recuperare il ritardo di partenza.
Con il Piano Industria 4.0 crescita degli investimenti, ora si parla di Impresa 4.0
Calenda mette in evidenza i risultati ottenuti con il Piano Industria 4.0, oggi virato nella declinazione Impresa 4.0: “L’anno scorso – scrive – il Governo ha varato strumenti finanziari e incentivi fiscali automatici all’innovazione e agli investimenti tecnologici per circa 20 miliardi di euro. Il risultato è stato un aumento esponenziale degli investimenti delle imprese italiane, con picchi di quasi il 70% nell’incremento degli ordinativi delle macchine utensili nell’ultimo trimestre”.
È un piano che promuove una nuova visione di politica industriale e che è stato sostenuto da tutto il sistema politico e che, secondo il Ministro, non può esaurirsi in due anni, ma richiede un impegno di più ampio respiro e durata, per superare alcuni dei limiti più evidenti, soprattutto in termini di skill e competenze, che rendono il nostro Paese più lento sull’innovazione.
Confermato l’iper-ammortamento, arriva il credito di imposta per la formazione
Per la nuova wave, Calenda promette non solo stimoli fiscali agli investimenti ma anche un credito di imposta per la formazione e il potenziamento degli Istituti tecnici superiori. E si parla complessivamente di ulteriori 10 miliardi di investimenti.
Intanto, per quanto riguarda proprio la nuova legge di Bilancio, le prime indiscrezioni sulle agevolazioni. Il super-ammortamento passa dal 40 al 30%: c’è dunque una leggera limitazione sulla maggiorazione rispetto al costo di acquisizione.
L’iper-ammortamento resta confermato al 150 per cento, mentre è previsto un credito di imposta al 40% per le spese sostenute per la formazione 4.0, fino a un massimo di 300.000 euro.