Nel corso dei prossimi due anni, l’adozione di reti moderne e automatizzate triplicherà. Questo è quanto emerge dallo studio “Is your network ready for digital transformation?”, realizzato da IDC per conto di Cisco. L’indagine, condotta a livello mondiale su un campione di 2.054 decision maker IT, si propone di comprendere se le attuali reti siano in grado di supportare o meno la trasformazione digitale in modo adeguato. Dalle evidenze del report emerge come le aziende riconoscono chiaramente la necessità di far evolvere le proprie reti. Nel corso dei prossimi due anni, il 45% delle organizzazioni del campione prevede di investire nell’evoluzione al digitale dei propri network (un tasso di adozione di tre volte superiore a quello attuale).
Le aziende che hanno investito in reti moderne, poi, hanno sperimentato un tasso di crescita di 2-3 volte maggiore in termini di fatturato, profitti e fidelizzazione del cliente rispetto a quelle che non lo hanno fatto, oltre al fatto di essere riuscite a intraprendere il doppio delle iniziative di trasformazione digitale rispetto alle aziende con network tradizionali. Il livello di maturità della rete è simile nei diversi segmenti di mercato, con una variazione minima tra le aziende di medie dimensioni (500-999 dipendenti) e le grandi imprese (oltre 1000 dipendenti). La vera differenza si vede confrontando i diversi paesi. Il Nord America attualmente ha il più elevato livello di maturità della rete, mentre l’Asia Pacifico e l’America Latina il più basso. I paesi più maturi sono il Regno Unito, gli Stati Uniti e l’Australia. Tuttavia, le previsioni indicano che il balzo più significativo potrà verificarsi nelle economie emergenti, come India, Cina e Messico.
Le previsioni dunque sono positive. Tuttavia, la maggioranza dei network odierni è stato progettato solo per fornire connettività veloce e affidabile. Si tratta di reti tradizionali che faticano a combattere le complesse minacce informatiche e a stare al passo con le attuali esigenze dei dipendenti, che hanno bisogno di lavorare ovunque si trovino, utilizzando dispositivi IoT e nuove applicazioni cloud. Si rende necessario, quindi, un nuovo approccio che permetta di rivoluzionare completamente il modo in cui le aziende pensano, creano e gestiscono le infrastrutture di rete. Negli ultimi dieci anni, i team IT hanno progettato e implementato i data center in modo diverso per poter permettere alle proprie aziende di trarre pieno beneficio dalla virtualizzazione e dal cloud computing. Oggi, le reti aziendali stanno attraversando un cambiamento simile. A queste esigenze di modernizzazione Cisco ha cercato di dare una risposta concreta con la sua offerta Cisco DNA. Si tratta di una nuova piattaforma che combina hardware e servizi di astrazione delle reti che estendono la virtualizzazione verso le filiali, oltre a una nuova soluzione che consente ai clienti di virtualizzare il proprio perimetro di rete e di estenderlo ai centri di colocation sfruttando funzionalità di segmentazione software defined dall’endpoint al cloud, garantendo una piena visibilità delle applicazioni.
Con Cisco DNA, le imprese possono estendere i servizi di rete – come il routing o la sicurezza – a un insieme eterogeneo di piattaforme anche nelle filiali, nel campus, fino ai centri di colocation e nel cloud pubblico. Separando l’hardware dal software, Cisco DNA garantisce maggiore velocità e flessibilità di deployment.
La gamma di soluzioni di virtualizzazione della rete si è arricchita ed è evoluta lungo due direttrici. Enterprise Network Functions Virtualization (NFV) è una tecnologia emergente che permette di incrementare la flessibilità e l’agilità delle postazioni remote, virtualizzando le reti delle filiali. Per permettere ai clienti di accelerare l’adozione di Enterprise NFV, Cisco ha introdotto una nuova piattaforma appositamente studiata per le filiali, Cisco Enterprise Network Compute System (ENCS 5400 Series). ENCS consente alle filiali di abilitare diversi servizi di rete tra cui il routing, la sicurezza e l’ottimizzazione WAN. In seconda battuta, poi, il colosso del networking ha perfezionato le tecnologie proprietarie di virtualizzazione del perimetro di rete con la nuova soluzione Cisco Secure Agile Exchange, che virtualizza il perimetro del network e lo estende a centri di colocation, permettendo alle aziende di connettere in modo dinamico clienti, dipendenti e partner che utilizzano i servizi di rete virtuali on demand.
Una rete digital ready è una rete più sicura
La rete è in grado di fornire visibilità completa degli schemi del traffico, così come informazioni dettagliate sulle minacce. Con Cisco DNA, la rete rileva rapidamente le minacce alla sicurezza informatica e interviene automaticamente per bloccarle. Le nuove funzioni di sicurezza di Cisco DNA includono Cisco Identity Services Engine (ISE), che fornisce visibilità e controllo degli utenti e dei dispositivi connessi in rete, rilevando eventuali comportamenti anomali e offrendo un controllo più granulare sugli endpoint, e Cisco TrustSec. Quest’ultimo offre funzionalità di segmentazione software defined per affinare le tecniche di identificazione degli attacchi e limitare la diffusione delle minacce in rete.
Per accompagnare i clienti nel complesso cammino verso una rete “digital ready”, Cisco ha messo a punto anche una serie di nuovi servizi. Gli strumenti di assessment della rete aiuteranno i clienti a comprendere a che punto del percorso si trovano, a tracciare una tabella di marcia e a comprendere i benefici di business che possono ottenere proseguendo nel loro percorso verso una piena maturità della rete. Cisco ha anche introdotto nuovi servizi di consulenza dedicati all’architettura DNA (DNA Advisory Services), per offrire alle aziende consigli preziosi che consentano loro di formulare una strategia unica e mappare direttamente le loro aspirazioni digitali.
27 Febbraio 2017
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