Si chiama Manifatture Aperte, o per lo meno questo è il nome con il quale la manifestazione è stata finora presentata, ed è una iniziativa promossa dal Comune di Milano, che avrà luogo nel capoluogo lombardo il prossimo 29 settembre.
Una data non casuale, dal momento che l’evento si svolgerà in concomitanza con l’apertura a Cernobbio della due giorni di lavoro del World Manufacturing Forum, la fondazione nata per iniziativa e volontà di Confindustria Lombardia, Politecnico di Milano e Intelligent Manufacturing System, con l’obiettivo di premere l’acceleratore sui temi dell’Industry 4.0 e in particolare sui percorsi e sui processi di adozione nel settore manifatturiero e sullo smart manufacturing.
Cosa è Manifatture Aperte
A Milano Manifatture Aperte si propone come ideale prosieguo dell’evento Manifattura Milano Camp, che si svolse lo scorso mese di marzo in occasione del 7° World Manufacturing Day: l’idea è quella di aprire per una giornata i luoghi della produzione manifatturiera presenti sul territorio, rendendoli accessibili al grande pubblico.
Per questo, nelle scorse settimane, l’Amministrazione Comunale ha invitato, tramite apposito bando che si è chiuso lo scorso 31 luglio, le aziende interessate a prendere parte all’iniziativa a segnalare la propria disponibilità a “ricevere visite” nel corso della giornata.
Lo smart manufacturing nel food, nel fashion e nell’arredo
La proposta ha trovato subito l’adesione della sezione milanese di CNA, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e delle Piccole Imprese, che ha invitato i propri associati ad aderire, con una sollecitazione particolare ai luoghi della produzione nei settori del food, del fashion e dell’arredo.
Non si tratta semplicemente di un percorso di “showrooming”: l’idea alla base di Manifatture Aperte è quella di mostrare quelle esperienze che in città declinano concretamente i paradigmi dell’Industry 4,0, dell’eccellenza nel settore delle micro, piccole e medie imprese, del mondo dei maker e dei designer.
Per questo, si aspettano adesioni da parte di startup, di centri di ricerca e laboratori delle grandi imprese, delle piccole realtà d’eccellenza dell’artigianato lombardo, di fablab, designer 4.0 e autoproduttori, cui viene chiesto di mostrare non solo i propri spazi, ma soprattutto i metodi e le tecniche che caratterizzano le loro produzioni.